Quanto costa vendere on line?

Aprire un negozio, un punto vendita, un ufficio ha dei costi molto importanti, sia che si affitti sia che si comperi, e lo stesso concetto dobbiamo iniziare a vederlo nel web. Per capire quanto costa vendere on line, partiamo proprio dal confronto con il reale: ci sono senza dubbio differenti costi di "affitto" o chiamiamole utenze varie, ma il punto di partenza che dobbiamo aver chiaro è il tipo di servizio che andremo ad offrire sia ai nostri già clienti che, soprattutto, ai nuovi.

Le offerte nel web sono molte, per vendere on line si parte dall'irrisorio, qualche cento euro per essere concreti, fino ad arrivare a siti importanti, strutturati e concepiti per essere strumenti di lavoro che possono costare parecchio 30/50 mila euro.

Come possiamo renderci conto dei costi per avere un sito importante?

Per capire quanto costa vendere on line dobbiamo iniziare dal far chiarezza su cosa può darci un sito e su come può permetterci di arrivare al cliente finale. Se pensiamo che tutto sia uguale o se banalizziamo degli step di lavoro, come parti tecniche o grafiche, stesura testi, seo o qualsiasi tipo di advertising, siamo un po' fuori strada.

Vediamo il nostro esempio facendo un confronto con un negozio o un ufficio. Possiamo scegliere un arredamento su misura, cioè curato e studiato per il suo fine, o scegliere un arredamento da discount, sempre di arredamento parliamo, ma non possiamo fare confronti, perché sarebbero palesi le differenze; il nostro sito, fatto su misura, curato dal progetto alla parte tecnica, dai testi al post messa in rete, ha un impatto ed una resa diversa rispetto ad un lavoro economico magari preconfezionato.

Sito professionale o sito e basta? i costi sono molto diversi

I costi di un sito per vendere on line partono da almento 8/10 mila euro, e variano in base al numero di prodotti che inseriamo, perché ogni prodotto deve essere curato e descritto nel web con la stessa passione con cui o presentiamo al cliente finale in negozio, investendo tempo per farlo vedere e toccare, per spiegarn i pregi e le virtù: questo tipo di inserimento prodotto, necessita di tempo e quindi alza i costi soprattutto se vogliamo identificare nelle ricerche organiche il prodotto in questione.
Nel sito non c'è scambio di opinioni, quindi dobbiamo pensare di dare tutte le informazioni che possano mettere il cliente nella condizione di fare un acquisto mirato e deciso, sereno e trasparente. Possiamo risparmiare? Si possiamo risparmiare, dipende da come vogliamo vendere on line, perché ci sono siti che propongono abbigliamento, li troviamo solo con click sponsorizzati, quindi per arrivare al cliente finale pagano ogni click che ricevono, e per comperare serve contattare il negozio più volte perché non spiegano né il tessuto del prodotto, né i colori, né le taglie. Questo, però, non è vendere on line, è fare un sito fine a se stesso. Se facciamo un confronto tra un sito professionale, dove ogni dettaglio è curato da uno staff e un sito fine a se stesso, dove magari facciamo parte del lavoro in autonomia, è normale che il risparmio è notevole. Se pensiamo, poi, che joomla, wordpress, drupal, prestashop sono piattaforme gratuite e si scaricano in pochi minuti dal web, possiamo decidere di fare un sito gratis, in piena autonomia.

Se un sito economico, se un sito che costa poco potesse dare risultati e far guadagnare, non lo farebbero tutti?

Realtà importanti, per vendere spendono, hanno nel sito un altro punto vendita, consapevoli che l'affitto è la parte tecnica, le utenze sono migliorie o offerte, le manutenzioni varie del negozio, le pulizie e il rifacimento della vetrina, sono i testi e nuove pagine. Non si tratta di quanto si spende, ma di come e di cosa porta la spesa.

Il problema del web che abbiamo riscontrato spesso, è il feedback abbastanza silenzioso, nessun cliente, infatti, manda una mail per segnalarci il suo disappunto, disservizi, descrizioni lacunose, cosa più verificabile in un confronto diretto ma questo segnale, se il sito è ben strutturato, pensato come strumento di lavoro, possiamo averlo dal flusso di dati che costantemente possiamo monitorare attraverso soluzioni tecniche interne al sito o con strumenti che google stessa mette a disposizione per chi è on line e vuole sarepere che tipo di traffico genera il sito stesso.

Come ci vogliamo posizionare?

Un altro aspetto che molti non tengono in considerazione è la visibilità. Ovvio che un negozio in centro con un flusso di cliente importante ha costi maggiori di una via parallela sconosciuta o di una via in periferia; lo stesso concetto possiamo riscontrarlo nel web, un sito visibile, un sito che si trova facilmente, un po' con logiche seo naturali, un po' con flussi guidati da pubblicità in prodotti specifici, ha costi diversi di un sito lasciato solo nella speranza che qualcuno lo trovi.

Quanto costa, quindi, vendere on line?

Obiettivi, progetto, fattibilità sono i primi investimenti da fare per capire quanto costa vendere on line, sempre il desiderio sia un sito che vende, che fa fatturato, che trova nuovi clienti. Il gioco del faccia a faccia che troviamo un un punto vendita, dobbiamo costruirlo nel web, integrando la tecnologia, le applicazioni, newsletter, profili social e, non da meno, idee, offerte, prodotti nuovi.

Su queste basi possiamo vedere i costi non tanto come tali, ma come un investimento per creare una piattaforma funzionale.

Il punto di partenza è capire cosa si vuole fare e cosa ci si aspetta dal sito in questione solo così si ha chiaro quanto costa vendere on line.

SEO e vendita on line, costi e aspettative

Il contesto seo nella vendita on line con un sito, parte proprio dal concetto di associare al sito una logica di visibilità molto curata e ottimizzata per avere traffico e per darsi una reale possibilità di vendere. Un negozio in centro, è il confronto ideale di seo, che però può diventare stretto nel tempo, perché se il seo prende chi cerca un qualcosa di specifico, si può perdere un potenziale traffico che porterebbe un sem mirato, ossia della pubblicità a pagamento. Benché non siamo molto aperti alla spesa nei click, non possiamo però da consulenti non parlarne soprattutto se alla base del lavoro c'è un naturale flusso di clienti portati dal seo. L'idea che deve essere capita è che un sito è un negozio e come tale oltre ad un gettone iniziale per metterlo in rete, necessita nel tempo di un piano d'attacco che non deve essere troppo fiscale ma sempre in essere, sempre in progress per seguire il mercato e tentare di proporre una linea personale di lavoro. Questo aspetto, dipende poi dal tipo di prodotto che si propone, perché ogni settore, ogni prodotto, ogni azienda ha idee e necessità diverse, anche a parità di prodotto. non siamo aleatori sui costi, stiamo dicendo che in base a quello che vogliamo possiamo spendere sta solo a noi scegliere il meglio con criterio e con buon senso. Un sito tutto compreso, seo, visibilità, accessi ecommerce a 2000 euro non esiste, come non esiste un tariffario valido per tutto, valido per i testi, valido per essere ben posizionati. Ci sono settori emergenti, ci sono settori maltrattati, ci sono settori sottovalutati ma deve essere chiaro che il costo è sempre riferibile a quanto e cosa avremo in cambio. Se ci aspettiamo risultati con siti economici, siamo in difetto come saremmo in difetto se si tentasse di aprire un negozio in un posto disperso o difficile da raggiungere.